6 gennaio: festa dell’Epifania

Il 6 gennaio si celebra un’antica festa cristiana: le chiese orientali festeggiano il battesimo di Gesù nel fiume Giordano; in Occidente, invece, la chiesa cattolica ricorda la visita dei “Magi” che, venuti da oriente e guidati da una stella, si recarono a Betlemme per adorare Gesù, portandogli in dono oro, incenso e mirra.

Queste informazioni sui “Magi” si trovano nel vangelo secondo Matteo. Ma la rappresentazione che vediamo solitamente nel presepe o nelle opere d’arte ha raccolto anche altre tradizioni: si parla così di “tre” Magi, tre “re” orientali, i cui nomi sarebbero Melchiorre, Baldassarre e Gasparre (o Gaspare).

(L’Adorazione dei Magi del Beato Angelico, 1430)

La parola “Epifania” deriva da greco e significa “manifestazione”. Nella lingua italiana lo stesso termine si è modificato e lo troviamo anche nella forma “Befana”. Così possiamo dire “la festa dell’Epifania” o “la festa della Befana”. Non solo: in Italia la Befana è anche una figura immaginaria, alla quale credono i bambini.

Si tratta di una vecchia che nella notte tra il 5 e il 6 gennaio porta dolci e regali ai bimbi che si sono comportati bene. Passa attraverso il camino delle case e riempie di dolcetti una calza.

La Befana viaggia a cavallo di una scopa, come una strega, ma è buona! Ai bambini troppo discoli porta, sì, del carbone, ma in genere questo si limita a un pezzo (oggi, generalmente, fatto di zucchero colorato), un pezzettino in mezzo a tanti dolci… In fondo, anche questo ha una sua logica: nella vita, infatti,  è raro essere “completamente” bravi…!

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